mercoledì 30 novembre 2011

L'evoluzione di Calpurnia


«[…] Io ho di meglio da fare ».
« Di meglio da fare con Nonno, intendi ».
« Be’, sì ».
« Te l’ho già chiesto una volta e non mi hai mai risposto. Allora di che cosa parli con lui? »
« Perdinci, Harry, c’è un sacco di cui parlare. Ci sono insetti e serpenti, gatti e coyote; ci sono alberi e farfalle, e colibrì; ci sono nuvole, clima e vento; ci sono orsi e lontre, anche se da queste parti stanno diventando difficili da trovare. Ci sono baleniere e… »
« Va bene ».
« I mari del Sud e il Grand Canyon. I pianeti e le stelle ».
[…]
« Capito ».
« Ci sono le leggi di Newton, ci sono prismi e microscopi, ci… »
« Capito, ho detto ».
« Gravità, attrito, lenti, prismi… ».
« Basta ».
« La catena alimentare, il ciclo dell’acqua, l’ordine naturale. Harry, dove vai? Ci sono girini e rospi, lucertole e rane. Non andare via. Ci sono delle cose chiamate microbi, germi, sai. Li ho visti con il microscopio. Ci sono farfalle e bruchi […]. Harry? »

A pagina 105 del romanzo L’evoluzione di Calpurnia, di Jacqueline Kelly, troverete questa conversazione tra Calpurnia, la protagonista del libro, e Harry, il maggiore dei suoi sei fratelli.
Calpurnia Tate è l’unica femmina e, a 11 anni, si trova esattamente nel mezzo: tre fratelli maggiori, tre minori. Si trova anche nel mezzo di campi di cotone e grandi piantagioni di noci Pecan. Nel mezzo di un caldissimo Texas, nel sud degli Stati Uniti. Nel mezzo dell’estate del 1899, con il nuovo secolo all’orizzonte, che porta con sé il telefono, l’automobile e chissà quali altre grandi novità.

Un giorno avrei posseduto tutti i libri del mondo, scaffali e scaffali pieni. Avrei vissuto in una torre di libri. Avrei letto tutto il giorno mangiando pesche. E se qualche giovane cavaliere con l’armatura avesse osato passare col suo bianco destriero e mi avesse implorato di calargli la treccia, lo avrei bersagliato di noccioli di pesca finché non se ne fosse andato a casa.(pag. 18)

Calpurnia si trova al confine tra la propria infanzia e la giovinezza. Quel momento magico in cui tutto sembra possibile. È al confine tra la vita che sua mamma ha previsto per lei – con molto lavoro a maglia, molto cucinare e molti vestiti di pizzo – e il mondo di meraviglie naturali e scientifiche che sta scoprendo insieme al nonno.
Il nonno, Walter Tate — ex ufficiale sudista nella guerra di secessione da poco terminata, ex uomo d’affari, fondatore della prospera azienda di famiglia, naturalista per passione, membro della National Geographic Society — è un uomo misterioso, i bambini ne hanno paura. Passa le giornate nel suo laboratorio dietro casa, nella biblioteca oppure in esplorazione, nei boschi o al fiume. Lo si potrebbe considerare il secondo protagonista del romanzo.

Che cos’era di preciso un naturalista?
Non lo sapevo, ma decisi che per il resto dell’estate lo sarei stata.[…] Inoltre, ora che possedevo qualcosa per prendere appunti, vedevo cose che non avevo mai notato prima. (pag. 11)

O forse il secondo protagonista  potrebbe essere il taccuino di Calpurnia. Regalatole dal fratello maggiore, va riempiendosi di annotazioni, osservazioni, scoperte e, soprattutto, domande. Come dovrebbe succedere al taccuino di un naturalista. Domande, domande e qualche scoperta.
Questo è: la storia di una ragazza che scopre il mondo con gli occhi di una naturalista e con la passione per la scoperta scientifica.

Il signor Charles Darwin aveva ragione.
 La prova si trovava nel prato davanti a casa mia.(pag. 19)

O forse ancora, l’altro protagonista è Charles Darwin: non a caso alcune citazioni dalle sue opere vengono usate per introdurre ogni capitolo.
In cerca di risposte alle proprie domande, Calpurnia tenta di procurarsi una copia de L’origine delle specie, l’opera di Darwin che ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo. Scoprirà che, nel Texas conservatore e un po’ bigotto di fine ‘800, non è così facile per una ragazza mettere le mani su un libro così rivoluzionario: “Non terrei una cosa del genere nella mia biblioteca” le risponde stizzita la bibliotecaria. Ancora una volta, sarà il nonno a venire in suo aiuto.

Misi la mia mano nella sua. “Pensate che vedremo qualcosa di nuovo, oggi?” chiesi.
Cambiò in volto, assumendo un’espressione di gioia. “Ne sono sicuro” disse, e ci avviammo verso la sponda del fiume.(pag. 172)

L’evoluzione di Calpurnia è un romanzo per ragazzi (young adult fiction, direbbero gli anglosassoni) come non se ne trovano spesso: adatto anche agli adulti, riesce ad appassionare senza cedere alla trovata ad effetto o al linguaggio troppo facile. Mescola tanti ingredienti con elegante disinvoltura e profonda leggerezza: è un romanzo storico, un romanzo di formazione, un romanzo che parla (anche) di scienza e della meraviglia del mondo in cui viviamo.

Se cercate la magia delle pozioni e della bacchetta magica, rimarrete delusi. Ma se cercate la magia della realtà, ne troverete in abbondanza.

10 commenti:

djlux ha detto...

prof. queste pagine non le ho capite

Davide Bortolas ha detto...

Sì, può essere che sia venuto fuori un post poco chiaro. Mettiamola così: è il tentativo di scrivere una recensione di un romanzo che mi è piaciuto e che penso possa piacere anche a qualcuno dei miei allievi. Le parti in corsivo sono citazioni dal libro.
Tu cosa non hai capito, in particolare?

Lo Chef Paul ha detto...

Troppo lungo per essere letto!E poi nn c'è neanche 1 immmagine!

djlux ha detto...

non avevo capito il primo paragrafo ma desso l'ho riletto e l'ho capito

Davide Bortolas ha detto...

@ Kevin Eccetera: se vuoi ti faccio i disegnini io, d'accordo? :)

@ djlux: molto bene.

djlux ha detto...

grz

Anonimo ha detto...

prof scrive qlcs sulle potenze????????:);) by daniel abba

i phone ha detto...

prof non mette più il nuovo gioco sono impazziente!!!!!

Davide Bortolas ha detto...

Capisco, dev'essere brutto essere impaZZiente. Molto peggio di essere soltanto impaziente.

Anonimo ha detto...

Bellissimo. L'ho letto tutto e lo rileggo ogni estate! E mi sono costruita il mio "Taccuino Scientifico." XD