venerdì 28 ottobre 2011

Sarà mica matematica, puntata 2

A PERFECT TEA and A PERFECT T

In un piccolo paese in cima a una collina, non lontano da casa mia, una volta all’anno c’è una sagra. In effetti, tra settembre e ottobre, quasi ogni paese organizza una sagra, da queste parti. Avete presente? Per una giornata le strade si riempiono di bancarelle che vendono miele, formaggi, salumi, borse di feltro, chincaglieria, oggetti in legno, libri usati (le mie preferite). Ecco, tra la folla che curiosava, quest’anno c’ero anch’io. Anzi, per la verità ci vado regolarmente da qualche anno. Non ci trovo quasi mai niente di interessante, eppure mi piace. Non chiedetemi perché.

E, strano a dirsi, ho trovato qualcosa di interessante: su una bancarella c’erano quattro pezzetti di legno, di diverse forme poligonali. Un cartello diceva “prova a ricostruire la T”. Dietro il cartello, una signora guardava i passanti con occhi che dicevano “prova a rubare un pezzetto di legno e ti disintegro”, ma anche “figurati se riesci a ricostruire la T”.

Ora, di fronte a questo tipo di sfide io non so resistere. Mi sono messo a trafficare coi legnetti, sotto lo sguardo scettico della signora. Dopo un po’ di tentativi ho dovuto ammettere che ricostruire la T era meno facile di quel che sembrava. Lo sguardo della signora si era fatto speranzoso: “forse questo mi compra una T”, diceva. “Solo due euro”, ha abbaiato la signora. Io avevo al collo la macchina fotografica, con indifferenza ho scattato un paio di foto ai legnetti.

Lo sguardo della signora ha detto: “guarda ‘sto barbone, mi vuole fregare l’idea!”. Io ho cercato di sorridere come per dire “un giochino molto carino. Lo voglio solo far vedere ai miei studenti, sa com’è…”. Ma lo sguardo ha capito benissimo che in realtà pensavo “figurati se spendo due euro per quattro legnetti”. Mentre me ne andavo, sentivo lo sguardo della signora che mi gridava dietro: “Ladro di idee!”.



Pochi giorni dopo, ho scoperto che lo sguardo aveva poco da lamentarsi: il gioco della T non è affatto una sua idea. È un puzzle che risale a più di cento anni fa, e la signora dello sguardo non mi sembrava così vecchia. Insomma, il puzzle della T è un classico e io non lo conoscevo.



Il gioco è apparentemente semplice. Si tratta di unire i quattro poligoni dell’immagine qui sotto e comporre una T. Troppo facile? Aspettate a dirlo. Io ammetto che faccio fatica anche adesso che ho visto la soluzione.
Anzi: le soluzioni. Perché, per come l’ho formulato, il gioco ha tre diverse soluzioni. Tre T di forma diversa: una “normale”, una cicciotta e una storta, “in corsivo” per così dire.
 Suggerisco di fare una stampa dell'immagine, ritagliare i quattro pezzi e provare provare provare.

Due note per finire.



La prima è di ordine pratico: come dimostrare di aver trovato la soluzione? Se avete la dubbia fortuna di essere un mio alunno, non c’è problema: basterà un semplice disegno su un foglietto (datemelo venerdì, ragazzi, non prima, grazie). Se invece avete l’indubbia fortuna di non essere un mio alunno, potrebbe diventare difficile dimostrare la soluzione con un disegno (nei commenti non si possono inserire immagini). Facciamo che può bastare una dichiarazione tra gentiluomini: voi scrivete “ho trovato la soluzione della T cicciotta”, oppure “ho scoperto la soluzione della T storta”, e tutti ci crederemo.



La seconda nota è una curiosità storica. Il gioco della T comparve per la prima volta nel 1903, negli Stati Uniti, sulle scatole del tè White Rose Ceylon. Nell’immagine qui sotto si vedono tre pezzi del puzzle originale. Sul pezzo più grande si legge: “sistemate questi quattro pezzi di cartone in modo da formare una T perfetta. White Rose Ceylon è un tè perfetto”. È un peccato che in italiano si perda un po’ il piccolo gioco di parole tra “perfect T” e “perfect tea”.

L'immagine arriva da qui


In seguito, l’idea di mettere il gioco della T sulle scatole fu copiato da molti altri, tra cui la Armour & Co, che vendeva salsicce essiccate (!). Non veniva fornita la soluzione del puzzle. Sulla confezione c’era scritto: “se non riuscite a risolverlo, chiedete la soluzione al vostro rivenditore”.

Voi siete più fortunati: se non riuscite a trovare la soluzione dovrete solo aspettare venerdì prossimo. (Come al solito, la soluzione sarà data nei commenti a questo articolo.)

9 commenti:

R Avella ha detto...

prof io ci ho provato un milione di volte ma non mi viene aiutooo!!!
va be' ci riproverò un altro milione di volte.

s.zambello ha detto...

me ne viene una quell grossa

i phone ha detto...

prof ci sono riuscito mercoledì lo portiamo a scuola???

Paola Garbini ha detto...

Mi è riuscita solo la T normale ma sono contenta come una pasqua!Il tuo blog è fantastico!Mi rimetto subito al lavoro per le altre due soluzioni.Che bello!

Davide Bortolas ha detto...

R Avella: Un altro milione di volte dovrebbe bastare, sì :)

Davide Bortolas ha detto...

S.zambello: complimenti. Adesso te ne restano altre due!

Davide Bortolas ha detto...

A.monsurro: sei riuscito a farle tutte e tre? O solo una? Comunque complimenti anche a te! Però vediamo le soluzioni venerdì, non mercoledì.

Davide Bortolas ha detto...

Paola: Caspita, una prof sul blog! Grazie mille per i complimenti e soprattutto per aver partecipato. Ne sono davvero felice.
A presto e... buon lavoro con le altre due T.

Davide Bortolas ha detto...

ATTENZIONE ATTENZIONE
Per comodità ho creato una pagina dove scriverò i vincitori e le soluzioni ai giochi di "Sarà mica matematica".
La trovate all'indirizzo:
http://untesoroinognidove.blogspot.com/p/sara-mica-matematica-le-soluzioni.html#paragrafo3